Il medium che tartaglia

Riguardo al dibattito su Internet che sta infiammando i giornali (sì, i giornali, quel medium che insiste nel propinare teorie assurde - il Giornale titolava "Era tutto organizzato" - o opinioni sempre più ricche d'ignoranza), voglio consigliare due letture.

La prima, è l'exploit di leonardo nel mondo della scrittura retributa (ed era ora).
La seconda è l'ottimo libro di Clay Shirky.

E' evidente come la seconda manchi del tutto a molti che straparlano di internet in questi giorni. Vorrei far notare un principio, in mezzo ai tanti che quel libro cita e che sarebbero altresì contestualizzabili; chi si lamenta di quanto sia brutta internet - compreso il buon GA Stella - dovrebbe comprendere questo concetto, ben spiegato nel libro di Shirky:

Il fallimento su Internet è praticamente gratuito. Il numero di fallimenti non è importante.

Shirky porta un gran numero di esempi a riguardo, che vanno dai gruppi sui social network ai progetti open-source di SourceForge. In particolare, cito un paragrafo:

La condizione normale dell'open-source è il fallimento? La risposta è sì. Il grosso dei progetti fallisce [...]. Ma questo significa che l'alternativa open è generalmente sopravvalutata? Questa volta la risposta è no. L'open source è una alternativa reale, non perchè il suo sistema stia riscuotendo più successo, ma perchè lo supera nel numero di fallimenti.


Cosa voglio dire con questo? Voglio dire che Stella, Schifani e gli altri ignoranti digitali non possono valutare internet come se il suo valore fosse la media aritmetica di tutto quello che hanno letto sul loro schermo. Internet contiene, quasi sicuramente, la più grande quantità di cazzate che siano mai state scritte dall'umanità: ma questa è la sua forza. Internet va valutato dalle cime che riesce a raggiungere, e dalla enorme facilità di trovare queste gemme in mezzo alla valanga di merda in cui sono incastonate. Non ha alcun costo per la società permettere ai cretini di scrivere le loro cazzate, se si crea della saggezza e se questa rimane comunque a pochi clic di distanza. La saggezza si crea lasciando libertà a tutti di scrivere, e abbassando il lavoro richiesto per rintracciare l'intelligenza.

Voglio dire, questo blog non ha lettori, ma lo scrivo lo stesso; come lo faccio io, lo fanno tantissimi altri. Qualcuno intelligente tra tutti noi è già venuto fuori. Che importa se io resto qui a scrivere le mie cazzate? Il fallimento è gratuito.



Posta un commento