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Come molti, non avevo idea di dove fosse esattamente Haiti, così mi sono informato un po'. L'informazione geografica mi ha annoiato in fretta, e sono passato a capire dove fosse in senso più politico.
Viene fuori che Haiti è il terzo stato non africano meno sviluppato al mondo, ed è il paese più povero dell'emisfero occidentale. Si trova su Hispaniola, la terza isola scoperta da Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo. Attualmente, Hispaniola è divisa in Haiti ad est, appunto, e nella Repubblica Dominicana a ovest. La Repubblica Dominicana ha un reddito pro capite sette volte maggiore di Haiti; non è stata colpita dal terremoto.
La Repubblicana Dominicana, in questi giorni, ha decretato la massima allerta sul suo unico confine, con Haiti, per evitare che possano entrare irregolarmente i profughi.

Apprendo che Haiti è stata dimenticata in fretta dopo la sua scoperta. Le sue modeste risorse sono passate rapidamente in secondo piano con quelle dell'America. La corona spagnola scoraggiava il territorio di Haiti, e consigliava a chi vivesse lì di spostarsi ad ovest, a Santo Domingo. Le coste orientali divennero il rifugio dei pirati.
Molti schiavi africani furono deportati qui per lavorare le terre. Alla fine del '700, dice wikipedia, le classi sociali corrispondevano a diverse etnie: il potere era dei 32'000 europei; la classe lavoratrice era di sangue misto, perlopiù mulatti e indigeni, per 28'000 persone. Il resto degli abitanti era il mezzo milione di schiavi, la maggior parte africani.

Attualmente, degli otto milioni di abitanti di Haiti, circa 200'000 sono morti; di chi rimane, si calcola che circa la metà abbia perso la propria casa.

Sul finire del '700 scoppia una rivoluzione, l'ex-schiavo L'Ouverture guida la ribellione e conquista l' indipendenza. Il motto dell'isola è rimasto da allora L'unione fa la forza. A leggere la storia di Haiti, viene il sospetto che si tratti di sarcasmo. Per evitare che la rivolta dilagasse, Haiti venne isolata dalle potenze coloniali. Anche la Chiesa Cattolica decise di ritirare ogni suo uomo dall'isola. Qualcuno in questi giorni ha persino addossato a questa rivolta la colpa del terremoto.

Per i successivi due secoli, posso essere molto sintetico: due secoli di potenze che si spartiscono economicamente l'isola, tra cui Germania, Francia, Spagna, gli Stati Uniti. Dopo la fine dell'occupazione statunitense, nel '34, iniziano una serie di dittatori e brevi, corrotte repubbliche. La prima volta in cui un presidente al termine del suo mandato lascia il suo incarico spontaneamente, senza proclamarsi dittatore, senza essere deposto da una potenza straniera, o da un colpo di stato dell'esercito, è nel 2001.

Il fatto che uno dei dieci peggiori terremoti della storia dell'umanità sia capitato in uno stato con queste caratteristiche dà da pensare a tutti. In situazioni come queste, chi crede in Dio ha più dubbi del solito. Dio ha fatto tutto questo per il bene? Come è possibile? Nella sua infinita sapienza, sa che questo è l'unico modo per scuotere gli animi e cambiare la situazione dell'isola? Difficile; anche se, nella sua onniscienza, fosse così come può decidere di sacrificare centinaia di migliaia di persone? Come può farsi carico della sofferenza di chi ha perso tutto e tutti, dell'agonia di chi sta passando gli ultimi giorni della sua vita sepolto tra le macerie? Il pensiero di questa storia è difficilmente sopportabile per un essere umano, che davanti ad un terremoto è impotente e privo di responsabilità; come può Dio prendersi la responsabilità di realizzarlo?
Probabilmente, per questo Dio è Dio e noi siamo solo persone. Forse lui può giustificare tutti questi eventi, che lui ha disposto accadessero, nell'assolutezza di un fine più grande e perfetto. Ogni cosa, inclusa questa, risponde a quel suo ordine assoluto che è la realtà.


Il fatto che questo sia l'unico modo in cui Dio sia immaginabile è per me il più immediato argomento a favore della Sua inesistenza.




"Dio vuole prevenire il male, ma non può?
Allora non è onnipotente.
Può, ma non vuole?
Allora è maligno.
Può e vuole?
Ma allora da dove viene questo male?
Non può, nè vuole?
Ma allora, perchè chiamarlo Dio?"

Epicuro (via /b/)



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